Era già da un po’ di tempo che leggendo i vari post sparsi qua e la come guano di piccone per i vari “social network”, volevo scrivere qualcosa a riguardo.
Quindi non se ne abbiano a male coloro che leggeranno il mio soliloquio, ma se così non fosse, pazienza, di cazzate e insulti se ne ricevono tanti nel corso della vita che uno più e uno meno davvero non fa differenza.
Il punto in buona sostanza è questo:
Questa pandemia o come la si voglia chiamare ha liberato il “fascista ignorante” che è in ognuno di noi”, e questo a prescindere dalla propria idea politica.
Perché “fascista ignorante”?
Come vorrei sottolineare non è tanto il termine “fascista” che putrebbe dare fastidio, avrei potuto usare tanto“comunista” quanto “nazista” che forse suonava meglio, quanto il termine “ignorante” che in se racchiude già il suo significato.
Ignorante significa “non sapere”, ma che in questo caso vuol dire “non voler informarsi”, rimanere nelle proprie convinzioni, certi di possedere l’unica verità e negare e non volere ascoltare altre voci, che hanno tutto il diritto di essere ascoltate e detto questo…
Siamo tutti bravi e buoni, ma se qualcuno sfora ed esce dal “proprio” seminato ecco che il “fascista ignorante” che è latente in ognuno si erige e sentenzia.
Lo abbiamo visto proprio in questi giorni, membri irreprensibili della famiglia accanto, gente comune, professionisti “istruiti”, ma anche politici di tutte le risme accanirsi con toni a volte accesi, ma il più delle volte invocando addirittura la pena di morte per coloro che non “seguivano le regole”, in questo caso lo stare a casa.
Infuriarsi contro “i foresti” divenuti per l’occasione peggio dei “migranti”, perché non se se stanno a casa loro e vengono ad infettare le nostre riviere.
Adirarsi addirittura con i medici e gli infermieri arrivando a minacciarli come untori del nuovo virus (Tgcom24).
Così per il bene comune (io direi più per egoismo o per farsi grandi aglio occhi degli altri), si diventa delle spie fino a denunciare il vicino perché è andato tre volte al supermercato, o perché ha già portato a passo il cane una volta.
Questi sono coloro chi invocavo lo stato di polizia, più rigore, adesso ci vorrebbe “lui”, ma perché non facciamo come in India che picchiano chi trasgredisce le regole, e basta usciamo dell’Europa che ci odia.
Forse adesso ci rendiamo conto cosa vuol dire non avere la libertà (ed è solo ristretta al non poter uscire e per un limitato periodo di tempo), cosa faremmo se venisse estesa a tutto e per sempre?
Cosa proveremmo a essere continuamente controllati da applicazioni e videocamere sparse dappertutto che monitorano ogni vostro movimento, e che sanno non solo chi siamo, ma anche chi frequentiamo, dove andiamo e il nostro “credito sociale” e non dite “male non fare paura non avere”, che non è vero.
Chi grida al complotto, chi incolpa il governo, chi l’Europa che ci odia, chi i comunisti, chi i fascisti, chi gli stranieri, chi i rettiliani, che i cristiani e i mussulmani, chi gli ebrei e gli americani e chi più ne ha più ne metta
Ma se non sappiamo convivere in pace, in fondo forse è solo colpa nostra.