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La passione di scrivere e raccontare è un vizio atavico, insito nell’essere umano sin dai primordi, da quando i nostri avi incidevano sulle rivide pareti delle caverne le loro storie quotidiane, questi rudimentali “blog” si sono protratti sino a noi nelle loro più svariate forme.

Da visiva a scritta e poi entrambe sino ai giorni nostri, sono stati il nostro specchio.
In tutto questo tempo l’umanità si è raccontata e ognuno che abbia calpestato questo suolo, ha lasciato almeno un segno del suo passare e a modo suo una sua verità.

Se qualcuno si fosse preso la briga di raccogliere tutte queste silenti verità, oggi probabilmente dovremmo rileggere la storia del mondo in ben altra maniera e forse anche noi avremmo una diversa visione della realtà.

Tutto ciò mi porta a raccontare una storia, un progetto diviso in più parti, una parte testuale e una parte riservata alle immagini, che raccontano una dell’altra anche se non necessariamente connesse. La storia a farla breve è ambientata in quello che potrebbe essere il nostro futuro prossimo tra dieci o venti anni. In un mondo sovrappopolato e in balia delle guerre, dove il viavai degli esuli e dei profughi ha portato al collasso delle grandi città, ora trasformate in enormi dormitori, o se vogliamo vederla con gli occhi della nostra protagonista, in enormi prigioni, dove chi vi è rinchiuso, rischia la vita giorno dopo giorno, in pratica un’enorme gabbia per ratti, dove il sovrappopolamento, porterà all’auto estinzione dei suoi abitanti.

Anuska è la protagonista di questa storia, esule causa la guerra dalla sua terra assieme alla sua famiglia e come molti di lei rinchiusa in una di queste “trappole per topi”, le sue vicissitudini le scriverà in un blog e in questo contenitore, descriverà la sua quotidianità, i suoi pensieri, le sue paure, i dubbi, gli incontri, il tutto senza un filo conduttore vero e proprio, così come viene.

Il blog lo si può leggere a questo indirizzo: https://agroedolce5.wordpress.com/

Le immagini qui: https://www.instagram.com/anuskanakamura/

P.S. Per le immagini mi sono rivolto all’intelligenza artificiale, che sotto le mie descrizioni, ha disegnato i protagonisti, le scenografie, piazzato le luci, il resto sono pezzi di altri miei racconti scritti in epoche diverse, che stanno trovando in questo blog una nuova vita.

Non escludo di inserire altro pescando da un archivio personale pieno di più un ventennio di materiale.

Buona lettura e buona riflessione.